F.I.L.A. e l’Istituto degli Innocenti a Firenze: da sempre insieme per i bambini

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Vi è mai capitato di commuovervi visitando un archivio storico? A me sì, a Firenze, leggendo le prime righe della storia di Agata Smeralda, datata 1445.

Agata è una dei 500mila bambini che sono stati affidati in forma anonima alle cure dell’Ospedale degli Innocenti, da madri che non potevano prendersene cura. L’archivio dell’ospedale documenta e archivia migliaia di storie come questa, segnando data e ora in cui i bambini venivano lasciati, descrivendone le vesti e gli oggetti che recavano son sé, spesso mezza moneta o un orecchino. Nel corso dei secoli moltissime persone si sono recate all’archivio recando l’altra parte dell’oggetto per avere informazioni sull’origine della propria storia o quella di un parente.

Nel porticato orientale dell’Ospedale degli Innocenti c’era una piccola finestra ferrata, chiamata ‘dell’accoglienza’, in cui le mamme adagiavano i neonati in forma anonima, che una volta chiusa faceva suonare una campana in modo che le balie se ne prendessero subito cura senza lasciarli troppo tempo all’aperto. Fu installata il 5 febbraio nel 1445, giorno in cui fu accolto il primo innocente, che prese il nome della santa del giorno, Agata.

Le balie che vivevano all’interno dell’ospedale (spesso anch’esse madri che avevano dovuto abbandonare il proprio figlio), se ne prendevano cura allattandoli e poi svezzandoli fino ai 6 anni, dopodiché i maschi si spostavano nell’Istituto per essere scolarizzati o affidati a famiglie in campagna per aiutare nel lavoro, mentre alle femmine si insegnavano i lavori domestici e la tessitura in vista di un lavoro presso nobili famiglie fiorentine che avrebbe permesso loro di accumulare una dote per potersi poi sposare o scegliere la vita religiosa.

La finestra ferrata funzionò fino al 30 giugno 1875, data in cui venne accolto l’ultimo neonato, chiamato appunto Ultimo Lasciati. 

L’Ospedale degli Innocenti di Firenze è la più antica opera di architettura rinascimentale e fu realizzato da Brunelleschi nel XV secolo. Fu la prima istituzione di questo genere in Europa. Nato per allevare e fornire cure ai bambini orfani o abbandonati alla nascita, fu affidato a Brunelleschi che lo concepì come architettura ospedaliera con portici, chiostri,dormitori, infermeria, refettori e nursery. Ancora oggi, per perpetrare la tradizione, l’ospedale accoglie una scuola materna, due asili nido, tre case famiglia per bambini in affido e madri in difficoltà, è sede del Centro di Studi Internazionale sui problemi dell’infanzia dell’UNICEF ed è stato riconosciuto Centro Nazionale di Documentazione e Analisi sull’Infanzia e l’Adolescenza.

Il patrimonio dell’Istituto fu organizzato ed esposto per la prima volta nel 1890; nel 1970 venne realizzato il museo  e nel 2016 è stato riaperto al pubblico dopo anni di restauro ed io ho potuto visitare la struttura e anche l’archivio (che non è aperto al pubblico), grazie a F.I.L.A.
La Fabbrica Italiana Lapis ed Affini collabora da più di 10 anni con l’Istituto degli Innocenti, entrambi con sede in Firenze.

In occasione dell’inaugurazione del Museo degli Innocenti, F.I.L.A. creò l’installazione ‘la storia nella matita‘, un grande libro che invita il pubblico a lasciare traccia del proprio passaggio con un messaggio o disegno fatto a matita. GIOTTO , love brand di casa F.I.L.A., è il colore ufficiale del Museo degli Innocenti, e supporta le innumerevoli attività che prendono vita nella Bottega dei Ragazzi, laboratori creativi per bambini dai 3 agli 11 anni, ispirati alla filosofia dell’imparare facendo’, come nelle antiche botteghe fiorentine. I bambini sperimentano diverse tecniche artistiche sviluppando la manualità e studiando la storia dei piccoli Innocenti si impara anche a raccontare sè stessi.

F.I.L.A. organizza anche i Family Tour, fornendo un kit ai bambini con cui scoprire le meraviglie della città di Firenze insieme alle loro famiglie, lo zainetto da esploratore che con mappe, matite e cartoline aiuta i piccoli esploratori a osservare e conoscere la città in modo divertente.

Infine molti laboratori sono rivolti alle scuole, dall’infanzia fino alla secondaria di primo grado, come ‘il museo a occhi chiusi’, le ‘favole nel museo’ e ‘investigatori al museo’ per avvicinare i bambini all’arte nei modi più interessanti e divertenti.

Per prenotazioni ed informazioni:
lunedì, mercoledì, venerdì ore 9.30 – 12.30
Tel. +39 055.2478386
bottega@istitutodeglinnocenti.it

 

 

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